GIUSEPPE GRADELLA

Nei suoi ritratti, Gradella si dimostra capace di catturare un senso di intimità e introspezione. I suoi soggetti appaiono spesso pensierosi, distaccati dal mondo esterno, quasi in un dialogo interiore. C'è la ricerca di un'emozione sottile, di uno stato d'animo più che di un'espressione plateale. Le sue fotografie sono caratterizzate da una composizione attenta ed equilibrata, con una cura per i dettagli e per l'armonia degli elementi all'interno dell'inquadratura: una precisione formale da cui traspare la sua formazione in architettura. Dal punto di vista tecnico, le sue fotografie denotano padronanza di luce e colore. Spesso utilizza una palette cromatica desaturata o con toni tenui, per accentuare l'atmosfera eterea delle sue scene. Un elemento ricorrente e distintivo nel suo lavoro è l'utilizzo di superfici d'acqua o di filtri che creano distorsioni, riflessi e textures particolari. Questo contribuisce all'effetto sognante e aggiunge un elemento di mistero e astrazione alle immagini. Ed è proprio l’inserimento di un “filtro”, tra fotografo e soggetto, a sottendere quella distanza che è la cifra stilistica dell’opera di Giuseppe Gradella. A definire il suo meccanismo relazionale, che si approccia attraverso la dichiarazione di due ambienti stagni. L’isolamento del punto di contatto assume la funzione di un diaframma, per cui l'apparente distacco dei suoi soggetti può esser interpretato come un invito all'introspezione, a guardare oltre la superficie e a connettersi con un mondo interiore. “La distanza necessaria” vuole stimolare, tramite l’approccio dell’artista alla fotografia di architettura e di ritratto, una riflessione sulla propria percezione dello spazio, sull'intimità, sulla monumentalità e sulle dinamiche di osservazione. E si propone di esplorare, attraverso il tema della distanza (che è universale e relazionale), l’opera del fotografo alla ricerca di nuove chiavi di lettura e interpretazioni. Mi piace pensare che la scelta di mantenere, a livello espositivo, una “sufficiente lontananza” tra le opere riesca ad avvicinare il fruitore alle distanze di Giuseppe Gradella. Walter Borghisani

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